Chi sono
Spiegare chi sono?
Può sembrare una cosa facile e scontata. A mala pena lo intuisco da me. Impossibile poterlo raccontare ad altri.
Lungo questa navigazione potreste dirlo o pensarlo voi: c’è una parola adatta. A Roma si usa spesso per chiudere un dialogo. Parlare di se stessi è sempre un avventura pericolosa.
Chi non ti conosce, ne prende atto e chiude la porta. Ma un pò di curiosità potrebbe essere una chiave per aprirla. Chissà.
Per chi ti conosce, vale quello che già pensava e di cui era convinto fino a quel preciso momento. Poi basta poco e quella convinzione può cambiare. Può essere il sole, la pioggia, uno sguardo, un sorriso, un silenzio. Un emozione qualsiasi.
Come dicevo: se io stesso non so chi sono, figurasi te caro paziente lettore. Ma intanto siamo qui e mi identifico con qualche breve dato anagrafico.
Sono nato a Roma il 30 luglio di qualche anno fa. Infanzia trascorsa correndo fra prati e avventure. E per ora penso che sia sufficiente.
Per chi esprime un arte, per chi costruisce il futuro, per chi aiuta il prossimo, per chi semplicemente vive, non c’è bisogno di tante parole per incartarne l’autore.
La sua identità si esprime nei fatti, riusciti più o meno bene, ma che almeno ha provato a realizzare. Ogni altra parola potrebbe essere superflua o male interpretata. Darebbe altro spazio a quelle due attività umane, asintomatiche, moderne, libere e progressiste, che si chiamano “giudizio” e “pregiudizio”
Le loro sorelle sono spesso l’invidia e la presunzione.
Benvenuti Paolo Minotti
Roma, 19 dicembre 2020